Corridoi delle Lapidi

Tra la chiesa della SS. Trinità e il Salone del Mandato ospitano sculture e epigrafi.

In esse sono riportati i nomi dei benefattori che hanno contribuito alla realizzazione delle attività caritative. Di notevole interesse storico la grande lapide sulla quale sono riportati i nomi di tutti i Primiceri a partire dal 1579 fino ai giorni nostri.

Tra le sculture meritano di essere segnalate la Memoria funebre raffigurante il confratello Vincenzo Campione scolpita dall’artista Matteo Bottiglieri nel 1746 e il Gruppo marmoreo della Trinità che sormontava l’antico portale del complesso (sec. XVII) di incerta attribuzione.

Corridoio delle Lapidi

Corridoio delle Lapidi

Memoria di Vincenzo Campione, 1746

Memoria di Vincenzo Campione, 1746

A memoria della donazione di Lorenzo Manfredi, 1612

A memoria della donazione di Lorenzo Manfredi, 1612

Lapide Raffaela Cuccurullo, 1915

A memoria della donazione di Raffaela Cuccurullo, 1915

Gruppo scultoreo della SS. Trinità, sec.XVII

Gruppo scultoreo della SS. Trinità, sec.XVII

Stanza del Primicerio

È così definito il locale destinato a studio del Primicerio dove vengono tenute le riunioni di Governo, organismo di indirizzo e gestione dell’Arciconfraternita.

L’ambiente è arricchito da sculture e dipinti, tra cui la tela di Pietro Bardellino, dalle preziose tonalità cromatiche, con San Filippo Neri, San Carlo Borromeo, San Francesco di Girolamo e San Camillo de Lellis.

Qui viene conservato lo storico Bastone del Primicerio (fine XVII sec.) di ebano tornito e avorio.

Bastone del Primicerio

Bastone del Primicerio

I Santi della Carità, secolo XVIII

I Santi della Carità, secolo XVIII

Corridoio dei Ritratti

Per raggiungere le Sale della Vestizione si attraversa un corridoio le cui pareti sono arricchite da dipinti che ritraggono tredici Papi, nove Cardinali e due Santi – Alfonso Maria de’ Liguori e Giuseppe Moscati – tra quelli che, nei secoli, sono stati membri dell’Arciconfraternita.

Opere di autori vari hanno la caratteristica di raffigurare sempre i soggetti con il saio rosso, segno distintivo del Confratello, piegato su di un braccio.

Ritratto di Benedetto XV, 1914

Ritratto di Benedetto XV, 1914

Ritratto di Pio X

Ritratto di Pio X

Sale della Vestizione

Dalla metà del XVIII secolo gli armadi di queste ampie sale custodiscono i sai rossi che i confratelli ancora oggi indossano in occasione delle funzioni religiose.

Accanto la Sala degli Albi d’Oro.

I tre locali hanno soffitti a volte suggestivamente affrescati nel 1759 da Michele Porta e Crescenzo Gamba; di quest’ultimo il toccante dipinto della Gloria di San Filippo Neri, in ascesa verso il cielo sorretto da angeli.

Le Sale della Vestizione

Le Sale della Vestizione

Volta affrescata, 1756

Volta affrescata, 1756

Gloria di S. Filippo Neri, affresco 1756

Gloria di S. Filippo Neri, affresco 1756

Il saio indossato dai confratelli
Volta affrescata, 1756, particolare

Il saio indossato dai confratelli

Albo d’Oro dei confratelli

Albo d’Oro dei confratelli, sec. XVIII